Com’è cambiata l’industria dei videogiochi?
7:39 pm
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I videogiochi esistono da cinquant’anni e si sono evoluti moltissimo nel corso del tempo, in ogni direzione possibile: se pensiamo alle prime versioni di Atari o al Commodore 64, sembra di parlare della preistoria. La tecnologia ha fatto passi da gigante e con lei si è evoluta anche l’industria del gaming. Vediamo come.

L’evoluzione dell’industria del gaming

Creare videogiochi significa investire ingenti quantità di risorse, in termini di soldi, tempo e cervello: il costo della creazione di un videogioco per pc o per console è aumentato  in modo esponenziale, di pari passo con la complessità dell’esperienza di gioco. Se un tempo era impensabile investire milioni nei costi di sviluppo, oggi i videogames possono costare decine e persino centinaia di milioni di euro, ma i ritorni sono di gran lunga superiori.

Il settore dei videogiochi sotto la lente di ingrandimento

Il settore dei videogiochi è immenso, più di quanto si possa pensare, più grande dell’industria cinematografica e musicale messe insieme, e oggi è in forte crescita, nonostante non riceva la stessa attenzione mediatica dell’industria cinematografica e musicale. Basti pensare che ci sono oltre due miliardi di giocatori in tutto il mondo, ovvero più di un quarto dell’intera popolazione del Pianeta.

I numeri dell’industria del gaming

Nel 2021, l’industria dei videogiochi ha generato un giro d’affari di circa 170 miliardi di dollari, e le stime per gli anni a seguire sono ancora più rosee: entro il 2025 gli analisti prevedono un fatturato di oltre 260 miliardi di dollari. Non è un caso allora che anche i giganti della tecnologia come Apple, Google e Facebook (ops, volevamo dire Meta) abbiano già pianificato e messo in cantiere un ingresso trionfale nel settore. Insieme ad aziende come Netflix e Spotify.

Il futuro dell’industria dei videogiochi

Se le stime finanziarie fanno girare la testa, anche le innovazioni tecnologiche non sono da meno: la formula degli abbonamenti in streaming, molto vantaggiosa sia per i produttori che per i giocatori, porterà un incremento considerevole e un’espansione demografica e geografica non indifferente. I servizi di streaming in abbonamento sono il futuro e saranno vantaggiosi perché ridurranno i costi di produzione e quasi annulleranno quelli di distribuzione, spalmando le entrate su tutto l’anno invece che concentrarle su alcuni periodi come il Natale e le feste.

Marketing e merchandising

A tutto questo, dobbiamo aggiungere anche una politica di marketing pressoché uniforme molto aggressiva, che potrà contare su realtà immersiva e virtuale, nuovi controlli touch e visori, trasformando così il merchandising da fisico a (anche) virtuale: cappellini, magliette, tazze e gadget saranno vendute sia nel mondo fisico che in quello tradizionale. Per non parlare del comparto e-sport, tornei, dirette e registrazioni di gameplay.

Insomma, il futuro dell’industria dei videogiochi è già presente: espansione demografica, streaming e nuove tecnologie faranno aumentare senza dubbio il giro d’affari e la qualità del gaming, facendo la felicità dei giocatori, che avranno un servizio migliore, e dei produttori, che si metteranno in tasca cifre da capogiro.

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